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Quant’è bello il mondo multipolare

Creato il 07 ottobre 2011 da Dailyblog.it @daily_blog

Di Ennio Emanuele Piano il 6 ottobre | ore 07 : 19 AM


Nove voti a favore, quattro astenuti e due contrari. Ma la risoluzione anti-Assad non passa al Consiglio di Sicurezza, a causa del veto di Russia e Cina, i due membri permanenti non democratici. Nemmeno la normalizzazione della risoluzione (la forma originaria, presentata da Portogallo, Germania, Francia e Regno Unito, prevedeva sanzioni finanziarie e embargo delle forniture militari) in una modesta richiesta di “misure” non meglio specificate è riuscita a far cambiare idea ai due mastodonti eurasiatici. Oppostisi già lo scorso 24 agosto, i due rappresentanti di Russia e Cina hanno fatto muro contro “l’inaccettabile minaccia di ultimatum” (parole dell’ambasciatore russo) voluta dai Paesi europei e dagli States nei confronti del regime siriano. La Francia ha condannato il veto come “politico”, mentre durissima è stata la presa di posizione americana per bocca dell’ambasciatrice Susan Rice: “il coraggioso popolo siriano può vedere con i suoi occhi chi, in questo Consiglio, supporta la loro lotta per la libertà, e chi no”.

Naturalmente, Russia e Cina, assieme a Libano, India, Brasile e Sud Africa (che in questi giorni s’é macchiata pure dell’infamia di non aver aperto le porte al Dalai Lama dopo il diktat cinese, scatenando le proteste di Desmond Tutu), hanno parlato di “riconciliazione” e “dialogo” tra le parti contendenti per riuscire a non scivolare nella guerra civile, senza far alcun riferimento alla mattanza (2700 i morti, fin ora) unidirezionale del potere centrale contro tutti i manifestanti, non solo i pericolosi islamisti, ma anche i curdi, gli sciiti o semplicemente gli oppositori politici di ogni colore.

Ma, ehi, è il mondo multipolare bellezza! Le azioni unilaterali sono morte e sepolte, la NATO agisce solo sotto l’egida dell’ONU (i cui principi fondativi sono in aperto contrasto con oltre la metà delle costituzioni dei suoi membri) e quindi un intervento in Siria è improbabile, oltre al fatto che poi la stampa europea tornerebbe a sparare a pallettoni contro gli imperialisti malvagi, mentre le mogli dei dittatori posano sorridenti sulle copertine delle riviste più modaiole. Accontentiamoci, noi (ché i siriani certo non possono né vogliono), degli inviti a riformare l’ultimo governo nazionalsocialista del mondo, provenienti dalla più estesa dittatura comunista (ma che somiglia sempre più a quelle reazionarie degli anni ’60) e da quella semplicemente più estesa, corrotta e arrogante del pianeta.

I pochi democratici e liberali rimasti al mondo devono ora sperare che ad agire sia la Turchia ( la stessa che si sta lentamente trasformando in uno stato autoritario), visto che le parole più dure nei confronti di Assad negli ultimi giorni sono venute da Erdogan, il quale oggi ha annunciato che l’esercito turco comincerà presto esercitazioni militari al confine con la Siria, e che la settimana prossima visiterà i campi dei rifugiati siriani presso il medesimo confine, da dove esporrà le sanzioni decise nei confronti del vicino ed ex alleato. Unilateralmente.


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